Autovox
Dal “Corriere della Sera” 10 aprile 1996 (a firma Roberto Della Rovere).
” La storia della Autovox prende avvio agli inizi degli anni ’30 quando Giordano Bruno Verdesi, affascinato dal nascente mondo della radio, fonda la sua prima creatura, che chiama “Industria audiotecnica italiana“. E quando propone il primo esemplare di autoradio, uno scatolone ingombrante e gracchiante, la novità suscita al più qualche curiosità. Si addensa intanto la bufera sull’ Europa: così accantonata l’ idea dell’ autoradio “civile”, il giovane imprenditore si trova proprietario di uno stabilimento per la fabbricazione di guerra. Ma l’ 8 settembre, l’ occupazione tedesca, non risparmia neppure la sua fabbrica: le autorità germaniche mettono i sigilli, proibiscono ogni produzione. La pace ritrova Verdesi senza più nulla, salvo il vecchio sogno dell’ autoradio. E Giordano Bruno ricomincia da capo: inizia di nuovo lo studio di quelli che ancora si chiamano “ricevitori per auto”, perfeziona le tecnologie, inizia una produzione su scala industriale. Siamo al 1953: vengono acquistati dei capannoni sulla via Salaria e qui, in questa terra rubata al pascolo di buoi e pecore, nasce l’ Autovox. Vittorio Valletta, in questi anni “nume” indiscusso della Fiat, non si fa sfuggire la novità , le autoradio romane conquistano i mercati. Nel frattempo si è affacciato un altro protagonista: il televisore. Ed è ancora l’ Autovox a conquistare i mercati. Nel ‘ 69 e nel ‘ 70 il clima dentro l’ azienda si fa pesante: scioperi, proteste, anche qualche azione di sabotaggio. L’ oramai cavaliere del lavoro Bruno Verdesi, decide di passare la mano: non prima di aver assicurato , così almeno crede , l’ avvenire della fabbrica e dei 2.700 lavoratori cedendola all’ americana “Motorola”. La fabbrica è sana: già pronta perfino al Tv color, in anticipo su francesi e tedeschi. Ma i politici già si allenano a “Tangentopoli”: e sul Tv color inizia un assurdo balletto di veti incrociati. Gli stessi americani, capita l’ antifona, mollano l’ osso. Nell’ 83, a sorpresa, l’ Autovox viene comperata da Franco Cardinali, fino allora sconosciuto imprenditore di Terni. La situazione dell’ azienda appare già compromessa, ma Cardinali va avanti, fonda un’ altra societa’ , la “Nuova Autovox“. Confida in un finanziamento di 40 miliardi da parte della Rel*, la finanziaria pubblica creata per salvare le aziende elettroniche in crisi. E lo ottiene assieme al 46% delle azioni. Di suo ha messo solo 500 milioni. Si grida allo scandalo, nasce una commissione d’ inchiesta composta di tre saggi: manco a dirlo, non si conclude nulla. Quel che segue in una serie incredibile di intrecci proprietari e giudiziari, potrebbe essere riportato in un manuale del malcostume politico amministrativo. E nell’ agosto dell’ 88 si giunge al fallimento e alla nomina di un commissario straordinario, il professor Riccardo Gallo. Inizia una serie infinita di tentativi di liquidazione, tutti vani. Spes ultima dea: ora i sindacati affermano che “in questi ultimi due mesi rimane ancora una possibilità di vendita dello stabilimento con la ricollocazione di una parte dei lavoratori”. Ma sembra una pietosa bugia: l’ unica prospettiva per i lavoratori rimasti è , ammettono gli stessi sindacati, un progetto di lavori socialmente utili. Si attende insomma una mano tesa dal Campidoglio”.
(contributo della Redazione)
* Per saperne di più sul ruolo dell’intervento statale nel settore dell’Elettronica di Consumo Clicca qui.
Caratteristiche di alcuni modelli
Autoradio
MODELLO RA 95
MODELLO BIKINI
Radio transistor
La costruzione della nostra Enciclopedia si basa, per il numero dei modelli e le relative sigle, sul Manuale Angeletti (ed. 6/65) mentre, per le immagini, sui Cataloghi ANIE editi nei vari anni dal 1955. Ricordiamo che non tutte le aziende produttrici di apparecchi radio erano associate A.N.I.E. (Ass. Naz. ind. Elettriche ed Elettroniche). L’uso delle immagini A.N.I.E. garantisce l’originalità delle stesse e dei relativi dettagli, anche a scapito della loro nitidezza. Naturalmente, se disponibili, verranno pubblicate anche foto “dal vivo” ed immagini, sempre rispettose della originalità del modello illustrato.
Cliccando sulla copertina si otterranno le sigle degli apparecchi Radio Autovox prodotti complessivamente.