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Minerva

Era l’anno 1919 quando Wilhelm Wohleber fondò a Vienna una società per la produzione di articoli elettrotecnici. Nel 1924 iniziò la costruzione di apparecchi radio impiegando sia materiali realizzati da terzi, sia di propria produzione.

Inizialmente le radio venivano commercializzate con svariati nomi, tra i quali Radiola ed Aeriola che risultavano, però, già registrati dai produttori americani Rca, e Whestinghouse; per questo, nel 1927 decise di creare un nuovo marchio denominato Minerva.
Già nei primi anni di produzione, l’azienda conobbe un buon successo di vendite grazie alla qualità tecnica ed alla vasta gamma di modelli disponibili. Per incrementare il fatturato, si decise di affidare la licenza di produzione delle radio ad alcuni costruttori in vari paesi europei, così da poter evitare gli elevati costi dei dazi doganali.
La produzione in Italia di apparecchi radio, su licenza della casa madre austriaca, iniziò nel 1936 dalla Luigi Cozzi dell’Aquila di Milano.
Nei primi anni, i modelli italiani erano identici ai rispettivi apparecchi austriaci ma, successivamente, Minerva italiana iniziò ad introdurre delle varianti per rispondere meglio alle esigenze della clientela nazionale. La classificazione dei modelli, seguì l’impostazione della casa madre viennese, ovvero: le prime due cifre indicavano l’anno di inizio produzione, la terza cifra indicava il numero di valvole presenti (l’occhio magico non veniva conteggiato) ed infine l’ultima cifra indicava la variante del modello.
A causa dell’acuirsi del conflitto mondiale, la casa madre dovette riconvertire la produzione per sostenere l’industria bellica e così la licenziataria italiana dovette procedere in modo indipendente alla produzione degli apparati radio. Probabilmente a causa della penuria di alcuni tipi di tubi e forse anche per scelte commerciali, nel periodo dal 1948 al 1953 assistiamo all’uscita di radio ricevitori dotati di vecchie valvole della serie americana ed europea e, contemporaneamente, altri modelli che utilizzavano la nuova serie “rimlok”, tutto vetro.
La produzione italiana si caratterizzò per la linea dei mobili sempre molto ricercata, impreziosita dall’utilizzo di legni di pregio e da forme spesso elaborate ed eleganti.
Nel 1968 Minerva austriaca venne acquisita da Grundig ed anche lo stabilimento italiano subì la stessa sorte, venendo poi definitivamente chiuso nel 1980.

(contributo del socio Federico Mantovani)

Minerva 455

Anno di fabbricazione : inizi anni ’40

Tipologia : Radio da tavolo
Circuito : Supereterodina
Valvole : ECH4, EF9, EBC3, EL3, WE54, EM4

Altoparlante : Elettrodinamico
Gamme d’onda : O.M., 2x O.C., Fono
Alimentazione : da rete
Mobile : in legno
Dimensioni in mm :

Prezzo L. n.d.

La Società Anonima Ital.Minerva, in seguito S.A. Luigi Cozzi Dell’Aquila, nasce nel 1937 a Milano in Via Meda 11, per la produzione su licenza, di apparati identici a quelli prodotti a Vienna dalla Minerva. Successivamente emerse anche uno sviluppo autonomo della sede milanese, con la produzione di apparati sia con valvole americane che italiane della serie Telefunken. La produzione di apparecchi proseguì con lo scoppio del conflitto mondiale anche se venne a mancare l’aiuto della casa madre. Nel 1945 riprese la produzione di apparecchi per uso civile, ed è subito riconoscibile la mano tecnica della casa madre di Vienna. Vennero usate ancora valvole della “serie rossa” o americane, ma dal 1947 si passò alla serie “Rimlock”. Dal 1950 al 1953, furono nuovamente usate la serie rossa e le valvole americane, sia per difficoltà di approvvigionamento, sia per probabile boicottaggio della produzione Philips. Nel 1968 l’azienda viene acquistata dalla Grundig, che conduce lo stabilimento di Milano fino al 1980, con la produzione marcata Grundig. (Bibliografia: internet : carlobramantiradio.it e fabiomoie.it) by Biagio Laure

Mod. 455 (valvole europee)
La bella scala parlante tricolore. Non sempre riporta la sigla dell'apparecchio.
Il telaio, come si vede, è unico e le valvole sono della serie americana. Si intravede (con un poco di sforzo) al centro della foto, l'occhio magico che in questo modello è ad ombra.
Modello 425 Saetta
Altoparlante
Altoparlante
...e ripristino del contatto interno, tra cursore e terminale centrale.
Smontaggio del potenziometro...
Il potenziometro regolatore del tono/volume che ha dato problemi di funzionamento.
Il cavetto che si vede sporgere sulla destra, esce dal piedino di uno dei due diodi della EBC3 e deve essere saldato al terminale della seconda M.F. sul secondo telaio. Questa soluzione appare troppo artigianale e non consona ad un apparecchio di classe elevata, lasciando quindi supporre che l'apparecchio fosse di tipo sperimentale. Tutti i modelli successivi risulterebbero, infatti, con telaio unico.
La cordina metallica che muove la sintonia.
Sottotelaio della sezione alta e media frequenza
Sottotelaio delle sezioni in bassa frequenza ed alimentatrice. E' stata la parte che ha richiesto il maggiore impegno nel recupero. Erano state fatte modifiche circuitali e nei valori dei componenti passivi.
Scala parlante con le due manopole per la sintonia ed il cambio gamma (destra).
Telaio alta e media frequenza con il cavo, con spinotti, per la interconnessione con l'altro telaio.
Telaio di alta frequenza. In primo piano le medie frequenze con le viti di regolazione della sensibilità degli stadi in M.F. permette, così, di privilegiare o una elevata selettività, oppure un migliore qualità di suono.
Telaio di alimentazione e di bassa frequenza. La doppia manopola comanda i due controlli coassiali di tono e di volume (oltre all'accensione/spregnimento).
I due telai, divisi, sul tavolo di lavoro.
La caratteristica di questo modello è il telaio in due parti.

Caratteristiche di alcuni modelli

CLICCANDO SULLA COPERTINA SI VEDRÀ LA PRODUZIONE DELL’ANNO RELATIVO.

La costruzione della nostra Enciclopedia si basa, per il numero dei modelli e le relative sigle, sul Manuale Angeletti (ed. 6/65) mentre, per le immagini, sui Cataloghi ANIE editi nei vari anni dal 1955. Ricordiamo che non tutte le aziende produttrici di apparecchi radio erano associate A.N.I.E. (Ass. Naz. ind. Elettriche ed Elettroniche). L’uso delle immagini A.N.I.E. garantisce l’originalità delle stesse e dei relativi dettagli, anche a scapito della loro nitidezza. Naturalmente, se disponibili, verranno pubblicate anche foto “dal vivo” ed immagini, sempre rispettose della originalità del modello illustrato.

Cliccando sulla copertina si otterranno le sigle degli apparecchi radio Minerva prodotti complessivamente.

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