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IMCA Radio mod. IF71

Dati  Tecnici :

produzione: Italia
anno: 1937-1947 (famiglia di apparecchi)
circuito: Supereterodina
valvole: cinque+raddr. (Occhio Magico su alcuni modelli)
gamma: O.L./O.M./O.C. (esagamma)
alimentazione: da rete elettrica
mobile: in legno
dim.: 70x42x37 cm.
produzione: numeri non noti
prezzo al pubblico: non disponibili

Descrizione dell’apparecchio

Questo apparecchio, o meglio la famiglia a cui appartiene (e che fu prodotta sino alla fine degli anni quaranta), aveva alcune caratteristiche particolari che lo ponevano nella gamma alta del mercato. Innanzitutto, privilegiava la ricezione delle onde corte e per questo aveva uno stadio di preamplificazione in alta frequenza. Le onde corte erano suddivise in sottogamme (quattro o sei, su appositi telai predisposti) per meglio effettuare l’operazione di sintonia. Anche la parte di bassa frequenza veniva adattata in funzione della freqienza prescelta, per avere una potenza di uscita che esaltasse le specifiche caratteristiche.
L’impostazione costruttiva era quindi quella di ispirazione professionale e militare. Interessante segnalare che le quattro manopole frontali hanno stampigliato, in rilievo, l’acronimo della ditta.

Brevi note sull’azienda

La società IMCA nasce ad Alessandria verso la metà degli anni ’30 attiva nel settore imballaggi. Il suo fondatore Italo Filippa era un appassionato radioamatore ed esperto radiotecnico, e nel 1936 decise di entrare nel settore della radio con il particolare obiettivo di fornire apparecchi civili in grado di ricevere “bene” le onde corte. La produzione di questa famiglia di apparecchi terminò dopo la guerra con l’avvento della modulazione di frequenza. L’azienda confluì, alla metà degli anni ’60, nel Gruppo Marelli concludendo la sua parabola industriale.

Altre info&foto

Il marchio della Imca radio, che divenne famoso per l’elevato “standard” tecnico dei suoi apparecchi, in particolare nella gamma delle onde corte.

Il robusto altoparlante.

Una vista angolata del tamburo di cambio gamma, che mette in risalto la tecnica costruttiva adottata. Questo è solidale con il tamburo con le varie scale di sintonia associate.

La targhetta di identificazione porta anche l’ indicazione della disposizione frontale dei comandi.

Un’altra vista posteriore del telaio  mette in evidenza (sullo sfondo) la interconnessione tra il tamburo di gamma e quello che porta le scale indicatrici delle stazioni selezionate.

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