LORENZ era un’azienda tedesca che produceva apparati e componenti telegrafici, telefonici e radio. In Italia, questa azienda fu rappresentata per un breve periodo (primi anni ’20) dalla “Società Italiana Lorenz – Anonima” con sede a Milano. Nel 1926 la rappresentanza passò alla “Ansaldo” con la ragione sociale “Ansaldo – Lorenz” e sede a Genova-Cornigliano, ma sempre con uffici a Milano. Nel 1927 partecipò alla famosa Esposizione Voltiana di Como, in occasione del centenario della morte di A. Volta. Presto, subì un nuovo cambio societario venendo assorbita dalla “Standard Elettrica Italiana” (poi F.A.C.E. Standard) con sede a Milano. Il settore Radio non seguì la fusione e rimase con ragione sociale Ansaldo Lorenz – Invictus.
Non risulta che il modello di cui mostriamo alcune immagini, sia mai stato immesso sul mercato, anche se il suo progettista, Ernesto Montù, (proveniente dalla SITI) era stato assunto dalla Ansaldo Lorenz proprio per consolidare in Italia una marca sino a quel momento rappresentata da apparecchi tedeschi. In effetti a quell’ epoca (1924/25) si stavano ormai affermando i circuiti neutralizzati o a cambiamento di frequenza, per cui quelli ad amplificazione diretta erano ormai in via di obsolescenza. L’apparecchio utilizza 6 valvole ed è montato in un cofano di legno dipinto di nero, come tutta la produzione originale “Lorenz”. Il cablaggio è realizzato con filo di rame stagnato a sezione quadra, come nei “S.I.T.I.”. I componenti principali sono di produzione tedesca (variabili “RIB” e trasformatori B.F. “NT”) mentre i reostati sono tipici della produzione “SITI”. L’apparecchio è stato rimesso a punto e lo schema rilevato direttamente dal circuito; la denominazione è di fantasia: “Ricevitore M. 6V” ( Montù 6 valvole).
Il modello Ansaldo-Lorenz N 51 (1925)
Montù suggerì di affiancare alla produzione originale tedesca quella di altri apparecchi radio di suo progetto, che richiamavano lo stile della produzione “S.I.T.I.”, soprattutto nell’aspetto esterno. Venne però posto sul mercato e pubblicizzato (1925) solo un modello a quattro valvole, costituito da due stadi accordati R.F., uno stadio rivelatore e uno amplificatore B.F:, cioè il modello “N51”.
Questo esemplare è stato restaurato da Carlo Bramanti.