Dati Tecnici :
produzione: Italia
anno: 1933-1934
circuito: Supereterodina
valvole: quattro+raddr. (58/2A7/57/2A5/80)
gamma: Onde Medie (500-1500 Kc:)
alimentazione: da rete (110-220 volt)
mobile: in legno (ante in celluloide)
dim.: 32x23x21 cm.
produzione: numeri non noti
prezzo al pubblico: non disponibile
Descrizione dell’apparecchio
La CGE Italiana, entrata con un certo ritardo nel mercato italiano della radio, produsse, sino al “proibizionismo” fascista, su licenza americana e con standard produttivi di uguale origine. In altre parole produzione di serie con obiettivo la quantità, anche a scapito della qualità. Successivamente produsse con componentistica locale e con gusto tutto italico. Questo modello Audiola ne è un esempio rappresentativo. I componenti sono di buona qualità, ma il cablaggio lascia molto a desiderare, essendo confuso e di difficile “dipanatura” per gli interventi di restauro. Accattivante il frontalino metallico, con le tre manopole che potevano essere di tre o quattro colori diversi. Le antine scorrevoli a scomparsa che chiudono il frontale della radio (anch’esse di colori e motivi diversi) sono di un materiale fragile e soggetto all’invecchiamento. E’ quindi facile trovarle danneggiate.
Brevi note sull’azienda
La CGE (Compagnia Generale di Elettricità) aveva sede a Milano in via Bergognone ed era la sussidiaria della americana General Electric. Dalla fine degli anni ’20 sino alla seconda metà degli anni ’30 importò apparecchi americani, tra i quali il più interessante fu il Radiola 18 alimentato direttamente dalla rete elettrica, grande novità per l’epoca. Negli anni’40 si spostò negli stabilimenti FIAR a Baranzate (MI) e restò attiva per diversi anni, chiudendo infine ogni attività.
Altre info&foto
L’apparecchio semi-aperto lascia intravedere il movimento di apertura delle antine scorrevoli. Dovevano essere manovrate con cura per evitare incrinature irreparabili.
La vista laterale evidenzia l’equilibrio nelle dimensioni complessive, un apparecchio radio e anche oggetto di arredamento.
Il cambio-tensioni di alimentazione dell’apparecchio. Del vecchio tipo, che prevedeva una spina da inserire nella presa in funzione della tensione di rete.
La targhetta identificativa, molto dettagliata, fornisce la disposizione delle valvole sul telaio.