Dati Tecnici :
produzione: Italia (Olanda, UK, Francia, Germania)
anno: 1935-1936
circuito: Supereterodina
valvole: quattro+raddriz.
gamma: O.M., O.C., O.L.
alimentazione: da rete alternata (o continua)
mobile: bachelite marrone scura
dim.: 47,5×32,5×15 cm.
produzione: numeri non conosciuti
prezzo al pubblico: non disponibile
Descrizione dell’apparecchio
A prima vista questo apparecchio sembrerebbe una bizzarria tecnica ma, essendo stato prodotto da una casa internazionale e di grande tradizione tecnica come Philips, c’è da pensare che non sia così. La progettazione di questo modello (serie V e varianti), che avrebbe dovuto contrastare il “The People Set” della Philco, doveva rispondere ad un criterio fondamentale: ridurre i costi di produzione. Il procedimento razionale che i progettisti della casa madre olandese seguirono fu di porsi ad ogni passo del loro lavoro la domanda: si può fare ad un costo minore? Questo criterio era stato inventato, in quel periodo, dalla casa automobilistica francese Citroen per la progettazione della famosa 2CV. Quindi, la prima cosa da eliminare fu il telaio di cui, infatti, questo modello, unico esempio nella storia Philips, è privo. Tutti i componeti sono “appesi” agli appositi alloggiamenti predisposti all’interno del mobile in bachelite stampata. Il pesante trasformatore di alimentazione e la sezione alimentatrice sono fissate sulla base di legno del mobile. Il risultato è anche uno spessore dell’apparecchio di soli 15 cm. Tutto è semplificato al massimo: dai trimmer di taratura, alle varie bobine, al ridotto numero di componenti utilizzati per più funzioni. Il meccanismo di sintonia è complesso e tortuoso. La scala parlante con quella impostazione a “proscenio” rende il frontale molto accattivante. I francesi soprannominarono questo modello “teatrette”. Le versioni francesi hanno le manopole frontali bianche, mentre in quella italiana sono nere. La resa acustica complessiva dell’apparecchio è buona anche grazie ad un altoparlante magnetodinamico, una novità per l’epoca.
Brevi note sull’azienda
Impossibile raccontare in poche righe la grande avventura di una azienda internazionale che ha fatto buona parte della storia della elettronica in Europa. L’azienda nasce nel 1891 ad Eindhoven (Olanda), per iniziativa dei due fratelli Anton e Gerard Philips che ereditano dal padre l’attività iniziale di produzione di lampadine. Nel 1925 il famoso Centro di Ricerca Philips Nat.Lab. studia i primi segnali televisivi e presenta una applicazione pratica nel 1928. Nel 1949 la televisione diviene, in Olanda, servizio pubblico. La radio nasce in Philips nel 1927 e già nel 1933 se ne producono un milione nei vari modelli e nelle diverse realtà nazionali, Italia compresa. Nel 1934 sono cento milioni le valvole prodotte. Altre notizie e curiosità su www.philips.it.
Altre info&foto
La sezione alimentatrice è l’unica parte dell’apparecchio ancorata alla base in legno, in modo tradizionale.
La protezione posteriore è in questo caso ancora più opportuna per impedire contatti accidentali con le parti interne in tensione.
Questa vista di parte della sezione in alta frequenza, dimostra l’approccio spartano nella realizzazione pratica dello schema supereterodina tradizionale. Un punto debole del cablaggio è quello relativo alla copertura in gomma (gialla) dei vari cavi. Normalmente sono “cotti” e molto fragili. Consigliabile sostituirli se si vorrà utilizzare l’apparecchio con garanzia di sicurezza..