FADA

FADA New York, era una azienda americana che nella prima metà degli anni venti, iniziò a esportare la sua produzione in Europa. In Italia le leggi protezionistiche (leggi catenaccio) degli anni di regime, imposero di costruire localmente e da qui scaturì l’accordo di licenza con la Società Meccanica La Precisa S.A.I. di Napoli, nata nel 1922, con uffici anche a Milano. A sua volta quest’ultima si avvaleva della S.I.A.R.E. di Piacenza per la distribuzione commerciale. La “copia conforme” allo standard americano, cioè il modello chiamato “tombstone” (letteralmente “pietra tombale”) o, con termine ancora più truce, “baby coffer” (piccola bara”), non facilitò l’inserimento della marca sul mercato italiano. Comunque tutti i componenti vennero costruiti in Italia con personale locale e, dopo un paio d’anni di costruzione su licanza della FADA , La Precisa fu in grado di disporre di un laboratorio sviluppo autonomo con personale tecnico altamente qualificato.

L’aspetto tecnico interessante di questi apparecchi era che adottavano, nel circuito elettrico, nuove valvole dai filamenti la cui accensione richiedeva la medesima corrente, rendendo possibile di alimentarli in serie, eliminando il costoso trasformatore di rete. Si costruivano le cosiddette “all five“, radio compatte e molto robuste: apparecchi da battaglia. Naturalmente questa soluzione tecnica era ideale per la rete elettrica americana a 110 volt; qualche problema nasceva per il loro utilizzo a 160 o 220 volt come era, invece, in Europa.

Altro attore di questa importante realtà industriale fu la S.I.A.R.E. (Società Italiana Apparecchi Radio Elettrici) costituita nel 1924 a Piacenza. Creata dopo la Prima Guerra Mondiale da un gruppo di giovani che, deposta la divisa militare ed ultimati gli studi, si dedicarono interamente alla radio che dava una nuova ed attraente possibilità di sviluppo economico, SIARE, fu sino dall’inizio finanziariamente indipendente. Ebbe filiali a Milano, Roma e Napoli.
L’attività fu costruzione di radioricevitori (Supertropadine,Anodine ecc.) e di amplificatori microfonici. Oltre agli apparecchi radioriceventi, mise sul mercato radiofonografi ed apparecchi riceventi per televisione (già nel 1938). SIARE, per dare nuovo impulso alla sua produzione, stipulò un accordo con la Crosley Radio Corporation of Cincinnati, USA al fine di poter costruire in Italia i nuovi apparecchi riceventi, usando i brevetti nel frattempo sviluppati da questa famosa Casa americana. Ad esempio, è noto agli amatori un sistema di ricerca silenziosa delle stazioni.

Un cenno meritano pure le piccole stazioni trasmittenti SIARE, approntate nelle Officine di Piacenza.

SIARE, nel 1945, riprenderà l’attività con una sede commerciale a Milano, essendo riuscita a salvare dagli attacchi aerei e dalla rapacità tedesca il suo prezioso laboratorio.

Una curiosità: intorno al 1933 anche Vignati&Menotti commercializzava apparecchi Crosley e poi Kennedy. Di questa ultima marca aveva una concessione autonoma di costruzione Magnadyne.

NOTA di sintesi:

La storia FADA si intreccia con quella Crosley e con le sigle La Precisa di Napoli e S.I.A.R.E. di Piacenza. Vediamo di fare una breve sintesi. Fada e Crosley erano due produttori di radio americani che, agli inizi degli anni ’30, esportavano in Italia i loro prodotti, in particolare modelli neutrodina e supereterodina alloggiati nelle tradizionali “scatole di legno”. Poi probabilmente per la evoluzione del nostro mercato, che esigeva modelli diversi, e per le crescenti barriere doganali, entrambe le marche incominciarono a produrre localmente. Si sviluppò, così, Crosley Italiana con produzione (1933/35) a Laveno sul lago Maggiore. Poi, o contemporaneamente, nacque Crosley – S.I.A.R.E., quest’ultima non solo come distributore (sia di Crosley che di FADA) ma anche come produttore degli apparecchi Crosley. Infine Fada Radio (S.A. La Precisa Napoli) comparve sul mercato, probabilmante sempre nello stesso periodo di tempo.

(contributo della Redazione)

La costruzione della nostra Enciclopedia si basa, per il numero dei modelli e le relative sigle, sul Manuale Angeletti (ed. 6/65) mentre, per le immagini, sui Cataloghi ANIE editi nei vari anni dal 1955. Ricordiamo che non tutte le aziende produttrici di apparecchi radio erano associate A.N.I.E. (Ass. Naz. ind. Elettriche ed Elettroniche). L’uso delle immagini A.N.I.E. garantisce l’originalità delle stesse e dei relativi dettagli, anche a scapito della loro nitidezza. Naturalmente, se disponibili, verranno pubblicate anche foto “dal vivo” ed immagini, sempre rispettose della originalità del modello illustrato.