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Philips S.p.A.

La prestigiosa sede di Milano che fu della Philips.

La storia di una delle più grandi multinazionali europee inizia il 23 ottobre 1889, quando il nome Philips appare, per la prima volta, negli annali dell’industria elettrica. In questa data, nella piccola cittadina di Zaltbommel (Olanda) un facoltoso commerciante di spezie e di tabacco, Benjamin Frederik David Philips (1830-1900) si mette in società con la Anglo-American Brush Electric Light Corporation Limited of London per costruire una fabbrica di lampade. Lo sviluppo dell’azienda fu poi merito di Anton Philips (1874-1951) che, dei due figli di Frederik (il fratello di Anton si chiamava Gerard), fu il vero imprenditore.

Ma veniamo alla presenza Philips in Italia. Nel 1919 ha avvio l’attività commerciale che si consolida successivamente (1928) con l’acquisto dello stabilimento Cruto di Alpignano, per la produzione di lampadine. Nascerà, così, la Società Anonima Italiana Philips con sede in via Pantano (Milano) ed una cinquantina di dipendenti.

Nel 1925/26 era iniziata l’importazione delle valvole. Il primo apparecchio radio arrivato sul nostro mercato (1927), che ebbe un certo successo, fu il mod. 2501nella tipica conformazione che prevedeva altoparlante magnetodinamico esterno e raddrizzatore di corrente da rete, per eliminare il costoso accumulatore anodico. Seguì il modello 2634 con altoparlante incorporato nello stesso mobile dell’apparecchio. Nello stesso periodo, in una piccola officina di via Bianca di Savoia a Milano, iniziano i primi assemblaggi: telaio olandese e mobile in legno di fattura e gusto italico. Nel 1930 nasce un vero Reparto Costruzioni Radio situato in un piccolo stabilimento in via Rubens dove si produrranno anche condensatori ed altri componenti. Nel 1931 nuova sede più grande a Porta Venezia; i dipendenti sono ora 120 e nasce il primo Servizio di Assistenza Tecnica. Nel 1931 la nascente azienda italiana registra alcuni importanti riconoscimenti: Cesare Balbo sceglie di equipaggiare i suoi idrovolanti S 55 per la Trasvolata Atlantica con il ricevitore Philips 2802 (gamma da 10 a 2400 metri); qualche mese dopo Arturo Toscanini si complimenta per la qualità di ricezione del radioricevtitore Philips 2601 in suo possesso. L’industria della radio aveva vinto la sua battaglia: essere riconosciuta come fedele riproduttrice della musica sinfonica ed operistica, sino a quel momento udibile solo all’interno dei templi “istituzionali”, come i teatri.

Nel 1936 Philips rileva una piccola fabbrica di valvole di Monza, La Zenith, che trasformerà negli anni in un complesso industriale, su standard Philips, per la produzione di una vasta gamma di valvole e, successivamente, anche di cinescopi. Nel frattempo la produzione di radio aumenta e, già agli inizi degli anni ’40, si producono i primi televisori. Il prototipo, che dati gli eventi che andavano inconbendo non ebbe vita commerciale, aveva 16 valvole ed uno schermo di 31 cm (prezzo L. 15.500). Il mobile, imponente, aveva lo schermo nella parte superiore e l’altoparlante in quella inferiore.

La Seconda Guerra Mondiale blocca tutto ed arreca danni incalcolabili alle strutture produttive Philips di Milano. Si ricostruisce a Monza ripartendo con le valvole (sia europee, sia americane noval e miniatura). Due nuove fabbriche sorgeranno a fianco di quella delle valvole: per la produzione di apparati medicali (Metalix) e per gli apparati radio e grammofonici. Nel 1959 Philips inizierà la produzione di diodi al germanio e nel 1960 quella dei transistori.

La storia degli ultimi anni ha ormai cancellato qualsiasi traccia di produzione nazionale e ridotto i campi di attività quali Illuminazione, Medicali e Consumer Electronics (core business) alla sola commercializzazione. In qualche modo si è tornati alle origini.

The History of N.V.Philips’ Gloeilampenfabrieken (vol.1). Cambridge University Press

Growth of an Enterprise, Life of Anton Philips. Macmillan

Miracoli su ordinazione. Philips 1969

(contributo della Redazione)

Caratteristiche di alcuni modelli

CLICCANDO SULLA COPERTINA SI VEDRÀ LA PRODUZIONE DELL’ANNO RELATIVO.

IMMAGINI D’EPOCA

La costruzione della nostra Enciclopedia si basa, per il numero dei modelli e le relative sigle, sul Manuale Angeletti (ed. 6/65) mentre, per le immagini, sui Cataloghi ANIE editi nei vari anni dal 1955. Ricordiamo che non tutte le aziende produttrici di apparecchi radio erano associate A.N.I.E. (Ass. Naz. ind. Elettriche ed Elettroniche). L’uso delle immagini A.N.I.E. garantisce l’originalità delle stesse e dei relativi dettagli, anche a scapito della loro nitidezza. Naturalmente, se disponibili, verranno pubblicate anche foto “dal vivo” ed immagini, sempre rispettose della originalità del modello illustrato.

Cliccando sulla copertina si otterranno le sigle degli apparecchi radio Philips prodotti complessivamente.

Philips 532A – Pope P67

Anno di fabbricazione: 1934-35 (Italia)

Tipologia : mobile console
Circuito : Supereterodina con scala parlante
Valvole : AK2, AF3, 3xE444, E443H, 1561, O.M. a ombra

Altoparlante : elettrodinamico
Gamme d’onda : O.M./O.C./O.L. Sensibilità variabile
Alimentazione : da rete con cambiatensione
Mobile : in legno impiallacciato noce
Dimensioni in mm : n.d.

Prezzo L. 1750
A.I.R.E. Philips 532A e Pope P67
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