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Voxon - Faret

Voxson inizia la sua attività a Roma nel 1952. Per lo storico dell’industria radiofonica, le sue vicende aziendali diventano interessanti con la ripresa, dopo gli eventi bellici. Lo sviluppo economico degli anni ’50, od il “boom” come veniva chiamato, spingendo gli italiani verso l’acquisto dell’automobile, ben presto rese molto ambito l’uso della radio in macchina e più in generale quello della radio portatile per il “tempo libero” e l’intrattenimento. Nacque, quindi, un mercato molto promettente che attirò diversi costruttori. Voxson iniziò l’attività con le prime radio portatili a valvole: il modello 603 Dinghy, a tre gamme d’onda; il modello 506 Starlet (1954), quasi tascabile, che impiegava valvole subminiatura (Raytheon 1V6, 1AH4, 1AJ5 e miniatura sette piedini DL92). Nel 1957 produrrà quella che viene ritenuta la prima radio a transistor italiana, lo Zephir. Nel settore autoradio produrrà, tra i molti modelli, nel 1954, il Vangard, alloggiato nelle dimensioni, un poco adattate, di uno specchietto retrovisivo. Anche nel settore televisione ebbe qualche successo, utilizzando per prima un cinescopio corto a 110 gradi. Per alcune progettazioni estetiche si avvalse della collaborazione dell’architetto Rodolfo Bonetto.

L’azienda, al massimo delle sue potenzialità, occupò quasi 2400 dipendenti. Nel 1987 si manifestarono violentemente i segni di una crisi irreversibile (amministrazione controllata ed i 1350 dipendenti rimasti in cassa integrezione). Purtroppo Voxson segue il copione del settore radiotecnico ormai preda del potere pubblico, che dovrebbe essere “salvato” dalla Finanziaria REL (vedi dettagli). Nel febbraio 1986 il CIPI approva comunque l’operazione di salvataggio dell’azienda che cambia la ragione sociale in Nuova Voxson, con l’intervento di un socio americano (Toreson Industries), con una quota del 51% (REL 49%), che vuole diversificare l’attività producendo monitor e terminali per il mercato europeo. Ma tutto resta lettera morta. La presenza della Autovox, nel frattempo dichiarata Polo Nazionale dell’Autoradio, complica il quadro a sfavore di Voxson. Dopo pochi anni da questi drammatici eventi, l’attività per cui era nata cessò definitivamente.

(contributo della Redazione, su uno spunto del socio Carlo Bramanti) 03.11.2010

Caratteristiche di alcuni modelli

CLICCANDO SULLA COPERTINA SI VEDRÀ LA PRODUZIONE DELL’ANNO RELATIVO.

La fortunata serie di radio a transistor Zephir prodotte nell’arco di tempo tra il ’57 ed il ’67. Cliccando sulle cinque immagini qui sotto, le si otterranno ingrandite. Tutti gli apparecchi sono montati sul loro alimentatore di rete; in particolare il modello Zephir 3° è alloggiato sull’alimentatore da auto. L’alimentazione è 9 volt c.c. per tutti gli apparecchi, ad esclusione del modello Zephir quinto (4,5 volt c.c.).

La costruzione della nostra Enciclopedia si basa, per il numero dei modelli e le relative sigle, sul Manuale Angeletti (ed. 6/65) mentre, per le immagini, sui Cataloghi ANIE editi nei vari anni dal 1955. Ricordiamo che non tutte le aziende produttrici di apparecchi radio erano associate A.N.I.E. (Ass. Naz. ind. Elettriche ed Elettroniche). L’uso delle immagini A.N.I.E. garantisce l’originalità delle stesse e dei relativi dettagli, anche a scapito della loro nitidezza. Naturalmente, se disponibili, verranno pubblicate anche foto “dal vivo” ed immagini, sempre rispettose della originalità del modello illustrato.

Cliccando sulla copertina si otterranno le sigle degli apparecchi Voxon-Faret prodotti complessivamente.

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